Salvatore Scoca

Figlio di Gaetano e di Maria Concetta Capossela, entrambi contadini, S. nacque a Calitri il 15 giugno 1894. Finiti gli studi superiori, cominciò a lavorare così da potersi pagare gli studi universitari, che concluse a Roma, nella facoltà di Giurisprudenza, nel 1918. Dopo alcune esperienze lavorative, nel 1922 superò il concorso in magistratura e venne nominato uditore giudiziario. Si sposò con Lucia Carbone, dalla quale ebbe due figli, Maria Concetta (Maretta) e Franco.
Dal 1 gennaio 1925 entrò nell’Avvocatura erariale dello Stato, dove avrebbe percorso tutta la successiva carriera. Negli anni Trenta conseguì la libera docenza per l’insegnamento di Scienza delle finanze e diritto finanziario e divenne uno dei più autorevoli esponenti della scuola italiana di diritto finanziario, materia che avrebbe insegnato a Trieste e a Roma; si ricordano soprattutto la prima edizione (1940) del Codice delle leggi tributarie, scritto in collaborazione con A.D. Giannini (successive edizioni aggiornate furono edite nel 1949 e 1962) e un opuscolo Appunti per la riforma tributaria, scritto nell’inverno 1943-44, in cui tracciava un progetto completo di riforma tributaria. Fece parte, anche dopo la guerra, di diverse commissioni di studio per la stesura di testi unici delle imposte, ma soprattutto, nell’Assemblea costituente, sostenne con determinazione l’introduzione di «un principio informato a un criterio più democratico, più aderente alla coscienza della solidarietà sociale e più conforme all’evoluzione della legislazione più progredita», insistendo sull’introduzione del criterio della progressività dell’imposizione fiscale (Atti Ass. Cost., 23 maggio 1947); la sua concezione venne integralmente recepita nell’art. 53 del testo costituzionale. Mentre in quegli anni si dedicava attivamente alla vita politica come esponente di spicco della Dc, il 16 ottobre 1946 fu nominato avvocato generale dello Stato, carica che avrebbe mantenuto fino alla morte e che comunque non gli impedì di essere presente alla Camera nelle prime due legislature, e di impegnarsi per la istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. Nel Gabinetto Pella (1953-54) fu ministro per la Riforma burocratica.
Morì a Roma il 10 maggio 1962.

Giovanna Tosatti