Gelasio Adamoli
Nacque a San Potito Ultra il 30 marzo 1907 da Vincenzo e Consiglia Renzullo. Intraprese gli studi prima a Teramo, dove mosse i primi passi in politica iscrivendosi al Pcd’I nel 1926, poi presso il Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Genova, città dove si stabilì in seguito, trovando impiego nella locale Cassa di risparmio.
Ufficiale di artiglieria sul fronte francese durante il conflitto, dopo l’8 settembre organizzò le forze partigiane nel teramano e partecipò alla battaglia del bosco Martese. Trasferitosi nuovamente a Genova nel 1944, diresse le Squadre di azione patriottica cittadine. Arrestato dai nazifascisti e liberato solo il 25 aprile 1945, fu nominato prima vice questore, poi assessore nella prima giunta democratica genovese. Dal 1948 al 1951 fu sindaco della città e in questa veste avviò la ricostruzione postbellica, battendosi per la costruzione di nuovi quartieri popolari e la ripresa produttiva dell’industria metalmeccanica.
Negli anni successivi, passato tra i banchi dell’opposizione in Consiglio comunale, diresse l’edizione genovese dell'”Unità” e si impegnò nel Movimento dei partigiani della Pace. Segretario della federazione genovese del Pci nel 1955, membro del comitato centrale l’anno successivo, nel 1958 A. venne eletto alla Camera dei deputati per la circoscrizione ligure. Fu l’inizio di una lunga esperienza parlamentare, prima come deputato e poi, dalla quarta alla sesta legislatura, come senatore. A., che sedette prima nella Commissione Trasporti e successivamente in quella Esteri, si occupò sopratutto dei problemi della sua regione d’adozione, impegnandosi per la difesa della cantieristica navale, l’ammodernamento dei porti italiani, lo sviluppo delle aziende a partecipazione statale e della marina mercantile, la promozione dell’edilizia popolare e la tutela del paesaggio della speculazione edilizia.
Ritiratosi dalla vita politica nel 1976, morì a Genova il 30 luglio 1978.
Giacomo Canepa