Gabriele Berardi
Nacque a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, il 17 marzo del 1861. Frequentò le scuole, fino al ginnasio, nella città di Chieti.
Fu avviato giovanissimo alla carriera militare, frequentando prima il collegio militare a Napoli, nel 1878, come soldato volontario nel regio Esercito, e successivamente come allievo presso la Scuola militare di Modena. Nel 1880 conseguì il grado di sottotenente. Prestò servizio per quattro anni a Chieti, per poi passare, nel marzo 1884, a Firenze, non prima di aver raggiunto il grado di tenente nel 1882. Nel settembre 1884 divenne aiutante maggiore in 2^ e con questa qualifica fu inviato, nel 1886, al 2° reggimento fanteria della brigata Re. Nel 1889 venne promosso capitano, in servizio nel 12° reggimento di fanteria della brigata Casale. Ritornò nel 1892 a Chieti, al distretto militare, come applicato al Corpo di stato maggiore del comando di divisione. Nel 1893 passò al 66° reggimento di fanteria della brigata Valtellina. Nel 1903 venne promosso maggiore, in servizio presso il 10° reggimento fanteria, della brigata Regina; nel 1908 fu nominato tenente colonnello, distaccato nel 16° reggimento fanteria. All’inizio del febbraio 1914, diventò colonnello, con contemporanea nomina a comandante del 56° reggimento di fanteria della brigata Marche.
La prima guerra mondiale rappresentò per lui la prima esperienza sul campo di battaglia. Guidò il 56° reggimento. Il 20 luglio fu posto al comando della neocostituita brigata Sassari. Il 18 agosto 1915 diventò, per merito di guerra, maggiore generale.
Tra l’11 e il 14 novembre del 1915 la brigata partecipò alla quarta battaglia dell’Isonzo. Vennero conquistati agli austroungarici i trinceramenti delle Frasche e dei Razzi.
Dopo un mese di riposo la brigata tornò in prima linea. Il 15 dicembre, nel corso di una ricognizione sulle trincee, fu colpito da una granata lanciata dalle linee austriache. Il maggiore generale sarebbe deceduto poco dopo, per le conseguenze di questa ferita. Nel 1916 fu insignito della medaglia d’oro al valor militare.
Mario De Prospo