Si è svolto ieri presso il complesso di Santa Maria in Aquiro a Roma, promosso dall’Animi e dal Centro di Ricerca Guido Dorso, il dibattito su Come può rinascere il Sud? L’occasione per la manifestazione, inserita all’interno delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis, è stata data dalla presentazione dei volumi Lezioni sul meridionalismo (Bologna, il Mulino, 2016), curato da Sabino Cassese, e Idee per lo sviluppo dell’Irpinia (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2016), curato da Luigi Fiorentino, dal 24 febbraio scorso nuovo presidente del Centro Dorso.
Dopo i saluti di Antonello Falomi, presidente dell’Associazione nazionale ex Parlamentari della repubblica, hanno partecipato al dibattito, moderato dal giornalista de “Il Sole 24 Ore”, Giorgio Santilli, oltre ai curatori dei due volumi, l’on. Gerardo Bianco, presidente dell’Animi, mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno.
L’intenso dibattito ha fornito interessanti spunti per la numerosa platea, a partire dall’analisi compiuta dal prof. Cassese sulle soluzioni, di volta in volta attuate dallo Stato italiano per superare il problema della questione meridionale. Secondo Cassese, soltanto una ripresa dell’intervento straordinario, “inteso alla maniera originaria di De Gasperi, che auspicava la nascita di un Istituto per il Risorgimento del Mezzogiorno, può mettere in piedi l’idea dei cento uomini d’acciaio e garantire uno sviluppo delle aree depresse del Meridione”. Per Luigi Fiorentino, autore, secondo Gerardo Bianco, “di una ricerca, quella condotta sull’Irpinia, sul modello delle inchieste dei grandi meridionalisti”, “il Sud può rinascere da un nuovo protagonismo che abbia come suoi attori principali i giovani”.
Claudio De Vincenti, nelle conclusioni, ha sottolineato la nuova centralità assunta dal Mezzogiorno nelle politiche di governo. “È stato superato – ha ribadito il ministro – quel regionalismo snervato con il quale lo Stato aveva ritirato le sue funzioni a favore delle regioni. Il Mezzogiorno, nella nuova epoca della globalizzazione, per la sua propensione naturale verso il Mediterraneo, rappresenta un’area dalle grandi potenzialità”. “Ma la riscossa del Sud può avvenire – ha concluso il ministro – soltanto se lo Stato, le regioni e le comunità locali fanno sistema”.
Al dibattito, che ha visto la presenza, tra il numeroso pubblico, del presidente del consiglio comunale di Avellino, Livio Petitto, del sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, e del sindaco di Mirabella Eclano, Francescantonio Capone, ha partecipato anche un gruppo di studenti del Liceo di Mirabella Eclano, nonché una delegazione del Centro Dorso, composta dalla figlia del grande meridionalista, Elisa, dal vice presidente Nunzio Cignarella, dal segretario Giuliana Freda e dai collaboratori Ermanno Battista, Mario De Prospo e Cecilia Valentino.