Cecilia Assanti
Nacque a Grottaminarda l’8 gennaio 1928; era figlia di un medico, Antonio, e di Giuseppina Buonopane e seguendo le esigenze del lavoro paterno, la famiglia si trasferì prima in una località della Slovenia e poi a Trieste, dove A. avrebbe seguito tutto il suo percorso di studi conseguendo la laurea in Diritto commerciale a 21 anni, nel novembre 1949.
Immediatamente iniziò la sua attività lavorativa, conducendola su due binari paralleli: la professione forense e la carriera universitaria, avviata con una collaborazione assidua con la cattedra di Diritto del lavoro tenuta da Renato Balzarini; nel corso degli anni Cinquanta divenne assistente di ruolo e poi conseguì, nel 1959, la libera docenza; nel 1963 vinse il concorso a cattedra e il 1 febbraio 1964 venne chiamata ad insegnare presso la Facoltà di Economia dell’Università di Trieste, dove rimase circa 10 anni, per passare poi a Giurisprudenza. Ma A. sentì forte anche il richiamo per l’impegno civile e politico, che si concretizzò nell’iscrizione al Partito comunista e nell’assunzione del ruolo di consigliere comunale a Trieste, nel 1978. Subito dopo, il 4 giugno 1981, insieme con Ombretta Fumagalli Carulli, A. venne eletta dal Parlamento nel Consiglio superiore della magistratura: furono le prime due donne inserite in quell’organismo e ne fecero parte dal 9 luglio 1981 al 5 marzo 1986. Il suo impegno civile si sarebbe poi riversato nella partecipazione intensa all’attività di diverse associazioni, come il Centro per la riforma dello Stato, l’Associazione “Enrico Berlinguer”, e gruppi femminili.
Sul fronte della sua attività principale, A. fece parte del Comitato scientifico della “Rivista giuridica del lavoro”, diresse l’Istituto di diritto del lavoro e la Scuola di specializzazione triestina fino al 2000. Il tema sul quale ha profuso il maggior impegno scientifico e in cui si è manifestato il suo contributo più rilevante al diritto del lavoro può essere considerato quello del lavoro femminile e della condizione giuridica della donna.
Morì a Trieste dopo una brevissima malattia il 4 giugno 2000.
Giovanna Tosatti