Aurelio Covotti
Nacque ad Ariano Irpino (all’epoca Ariano di Puglia) il 23 marzo 1871 da Giuseppe Covotta e Chiara De Felice. Entrato alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1888 si laureò in Filosofia nel 1892 per poi perfezionarsi in Filologia classica prima a Firenze (1892-1894) e poi a Berlino (1894-1896). Intraprese la carriera di insegnante di Liceo nel 1896 e nel 1899 ottenne la libera docenza in Storia della filosofia. Dopo non aver vinto il concorso per la cattedra palermitana di Storia della filosofia, divenne professore straordinario presso l’Università di Torino (1906). Nel 1908 si trasferì all’Università di Napoli senza concorso, circostanza che scatenò una campagna di Benedetto Croce contro “la disonestà della vita intellettuale italiana”, la quale avrebbe impedito a Giovanni Gentile di occupare la cattedra assegnata a Covotti. Con l’arrivo nell’Ateneo napoletano, ove divenne professore ordinario già due anni dopo (1910), il campo di ricerca di Covotti si ampliò dai tradizionali temi della filosofia antica, a lui cari anche per la sua formazione filologica, ad altri pensatori e periodi della storia della filosofia. Nei trent’anni di insegnamento a Napoli, infatti, Covotti tenne corsi o pubblicò scritti relativi anche, ad esempio, a Schopenhauer, a Spinoza, agli occasionalisti, pur continuando a coltivare gli studi sulla filosofia greca, grazie ai quali nel 1903 aveva vinto il premio dell’Accademia dei Lincei. Collaboratore dell’Enciclopedia italiana fra 1929 e 1931 e membro dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società Reale di Napoli, Covotti mantenne la cattedra universitaria anche sotto la dittatura fascista, prestando il giuramento al regime il 27 novembre 1931 e iscrivendosi al Pnf nel 1933. In qualità di professore ordinario fece parte delle commissioni istituite dal Ministero dell’istruzione per giudicare i concorsi degli aspiranti professori universitari e per conferire le libere docenze.
Collocato a riposo, per raggiunti limiti di età, nel 1941, Covotti morì ad Ariano Irpino l’11 maggio 1956.
Giulio Francisci