Alfonso Tesauro
Nacque ad Avellino il 7 aprile del 1900 da Beniamino e Antonietta Ranucci. Il padre divenne uno dei tre ispettori generali delle Dogane nei primi anni del Novecento. T. si sposò il 19 agosto 1933 con Maria (il nome originario era Mashinka) Edelhaus ed ebbe tre figli: Antonietta, nata il 5 dicembre del 1938 e morta il 6 agosto del 1991; Maria Luisa, nata 19 agosto del 1938 e Giuseppe nato il 15 novembre del 1942.
Prese la laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli e divenne avvocato. Nel 1926 fu titolare della cattedra di Diritto pubblico a Perugia, dove nel ’28 divenne ordinario di Procedura penale.
Dal 1932 al 1934 fu ordinario di Diritto pubblico nell’Istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Napoli. Nel ’34 divenne preside della facoltà di Economia e commercio dell’Università di Napoli. Nel ’36 passò ad insegnare Diritto costituzionale nella facoltà di Giurisprudenza – di cui, tra l’altro, fu anche preside tra il 1938 e il 1944 – sempre nell’Ateneo partenopeo. Nel ’44 diventò rettore dell’Istituto femminile di Napoli.
Nel 1946 diventò consigliere e assessore del Comune di Napoli e rimase in carica fino al 1948, quando venne eletto deputato nella Circoscrizione di Benevento tra le file della Dc. Il 17 aprile del 1950 fu relatore per la Commissione speciale, nominata dal Presidente della Camera, sul disegno di legge presentato dal governo per disciplinare il modello di giustizia costituzionale in Italia (la futura legge n. 87 del 1953). In questa relazione metterà in luce le sue doti di costituzionalista, toccando molti temi che saranno ricorrenti nella dottrina costituzionalistica futura.
Venne rieletto deputato per la seconda volta nel 1953, poi ancora nel 1958 e nel 1963 sempre nella Circoscrizione di Benevento. In questi anni fu vice presidente della Commissione affari costituzionali e sottosegretario di Stato al Tesoro nel secondo Governo Segni e nel Governo Tambroni.
Tra il 1967 e il 1971 divenne presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e dal 1971 diventò componente del Consiglio nazionale forense.
Il 7 maggio del 1972 venne eletto senatore nel collegio di Catanzaro e divenne membro della Commissione igiene e sanità, sua ultima carica politica: infatti, non riuscì a terminare la legislatura.
Morì a Napoli il 7 agosto del 1976.
Antonio Silvestri