Venerdì 12 gennaio, presso l’auditorium del Liceo “P.E. Imbriani” di Avellino, di fronte a una folta platea di studenti e di insegnanti, si è tenuta l’interessante e vivace presentazione del volume di Maria Chiara Carrozza, I robot e noi.
L’autrice, già ministra della Pubblica istruzione, ordinaria di Bioingegneria Industriale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha diretto dal 2007 al 2013, responsabile dell’Area Neuro-Robotics dell’Istituto di Biorobotica, figura tra le 25 donne (unica italiana) “paladine” mondiali della robotica nella classifica internazionale stilata per il 2017 da RoboHub, la maggiore comunità scientifica internazionale che riunisce gli esperti di robotica.
Maria Chiara Carrozza, ora anche direttore della Fondazione Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi, è stata più volte ospite del Centro Dorso (recente la sua partecipazione al corso di orientamento “Parliamo del vostro futuro”).
Dopo i saluti della dirigente scolastica del Liceo “P.E. Imbriani”, Stella Naddeo, l’incontro è stato introdotto e coordinato da Luigi Fiorentino, presidente del Centro Dorso. Protagonisti dell’iniziativa, insieme all’autrice, Ida Grella, del Consorzio universitario irpino, William Garofolo, studente del Liceo scientifico “P.S. Mancini” e Giuseppe Bruno, imprenditore e presidente di Confindustria Avellino. Hanno partecipato all’iniziativa delegazioni del Liceo “P. Colletta” e del Liceo scientifico “P.S. Mancini” di Avellino.
Partendo dall’invito iniziale di Luigi Fiorentino a cambiare paradigmi di fronte alle profonde trasformazioni in atto, nate dall’evoluzione della robotica da industriale a sociale e da una sempre più vicina simbiosi uomo-robot, i presenti hanno dato vita a un confronto articolato e ricco di spunti di riflessione.
Al centro del dibattito le sfide culturali, etiche e politiche poste dalla quarta rivoluzione industriale e il ruolo fondamentale che ha la scuola per far sì che i giovani vivano da protagonisti creativi e consapevoli e non soltanto da consumatori il loro rapporto con la tecnologia.
Stanno cambiando – e sempre più cambieranno – la società, il lavoro e il nostro stesso modo di vivere. Si tratta di una grande sfida culturale che richiede approcci nuovi, grande flessibilità e la creazione di nuove, trasversali competenze.
L’incontro è stato inoltre arricchito da una dimostrazione di robotica applicata, presentata da Mario Vento, ordinario di Ingegneria informatica presso l’Ateneo salernitano, e da uno dei suoi allievi, Francesco Grauso: un piccolo robot ha simulato con successo il comportamento di un’autovettura a guida autonoma.
Rassegna stampa e video
articoli L’Occhio di Avellino 08-01-2018, L’Irpinia 12-01-2018, Il Mattino 13-01-2018, Il Quotidiano del Sud 13-01-2018