Giovanni Palatucci

Nacque a Montella il 31 maggio 1909 da Felice e Angela Molinari. Frequentato il liceo a Benevento, partì nel 1930 per il servizio militare in Piemonte; completò gli studi di Giurisprudenza a Torino, laureandosi a 23 anni nel 1932; superò gli esami per procuratore legale (1935). Nel mese di agosto 1936 entrò nella Polizia, la sua prima destinazione fu Genova, ma a causa di alcuni suoi atteggiamenti venne trasferito nel 1937 alla Questura di Fiume, da dove cercò più volte di essere trasferito, ma tutti i provvedimenti vennero revocati per le pressioni del prefetto Testa, in quanto P., addetto all’Ufficio stranieri e alla trattazione delle pratiche relative agli ebrei, era di fatto insostituibile. Nella sua qualità di responsabile dell’Ufficio stranieri P. aveva il compito di occuparsi degli ebrei, che, in forza della legislazione razziale del 1938, persero la cittadinanza diventando apolidi, e di vidimare i permessi di soggiorno per gli ebrei stranieri. Nel 1942 P. ottenne due promozioni, a vice commissario il 14 novembre 1942 e a commissario aggiunto il 15 dicembre.
Dopo l’armistizio Fiume venne compresa nella Zona di operazioni del Litorale Adriatico, amministrato direttamente dal regime nazista. P. nella Questura mantenne la responsabilità dell’Ufficio stranieri, anche quando, nel mese di aprile del 1944, venne nominato questore reggente e inviò al capo della polizia alcune relazioni sulla situazione drammatica della Questura, cui erano state requisite dai tedeschi tutte le apparecchiature, compresi i telefoni, e le armi, munizioni e automezzi, tanto che l’Ufficio disponeva di agenti disarmati. Il 13 settembre 1944, P. venne arrestato dalla polizia tedesca e per un mese rimase nel carcere del Coroneo di Trieste, per “aver mantenuto contatti col servizio informativo nemico”, il 19 ottobre fu avviato al campo di concentramento di Dachau, dove giunse il 22 ottobre e dove sarebbe morto a soli 36 anni per tifo il 10 febbraio 1945.
A P. è stato attribuito il salvataggio di circa 5.000 ebrei, dopo che nel 1953 a Ramath Gan gli fu dedicata una via; nel 1955 gli venne conferita una medaglia d’oro alla memoria da parte dell’Unione delle Comunità israelitiche d’Italia e gli fu dedicata una foresta di 5.000 alberi presso Gerusalemme, il 12 settembre 1990 fu proclamato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme per aver salvato almeno una donna ebrea e la sua famiglia, nel 1995 fu insignito di una medaglia d’oro al valor civile alla memoria dal presidente della Repubblica Scalfaro. Fermo restando che il titolo di Giusto viene concesso anche per un solo ebreo salvato, nel febbraio 2014 lo Yad Vashem ne ha confermato il conferimento a P., per i suoi interventi comprovati in favore del salvataggio di alcuni ebrei. Dal 2010 si è cercato di ristabilire la verità storica, attraverso un’analisi approfondita di documenti storici e di testimonianze da parte di alcune commissioni di storici; in attesa di un verdetto definitivo, da queste ricerche emerge che P. ha effettivamente aiutato alcuni ebrei e si è mosso in favore degli inglesi.

Giovanna Tosatti