Vincenzo Boccieri
Nacque a Baiano il 22 maggio 1860, da Benedetto e Maria Antonia Candela, in una famiglia di estrazione borghese che vantava tra i suoi componenti il notaio patriota Geremia Foglia, segretario nel 1860 di Francesco De Sanctis e primo sindaco di Baiano dopo l’Unità.
La sua formazione fu dapprima indirizzata verso gli studi umanistici (conseguì la laurea in Lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Napoli); poi verso quelli giuridici (acquisì la seconda laurea in Giurisprudenza nello stesso ateneo).
Esercitò sia l’attività di insegnante di Lettere (in licei siciliani e pugliesi), sia la professione d’avvocato penalista, finché nel 1902, attraverso regolare concorso, venne nominato dall’Amministrazione provinciale di Avellino direttore archivista (incarico che avrebbe ricoperto per 26 anni).
Di idee moderniste (nei primi del Novecento aveva aderito al murrismo), negli anni assunse posizioni radicali prossime al repubblicanesimo.
Prese parte attiva alla vita politica di Baiano sostenendo dapprima il potente barone Girolamo Del Balzo, deputato liberale, poi partecipando alle competizioni elettorali. Nel 1913, in occasione delle elezioni politiche si presentò nel collegio elettorale di Baiano, riportando un buon risultato ma non riuscendo eletto. Nel 1919, invece, venne eletto deputato nella lista assai eterogenea del neonato Partito popolare italiano (che accoglieva in realtà diverse personalità di spicco delle tradizionali clientele irpine rimaste senza una collocazione). Alla Camera prese parte ai lavori della commissione per le petizioni, di cui nel biennio 1920-21 fu segretario.
In occasione delle elezioni anticipate del 1921, forse anche a causa dell’ampliamento del collegio elettorale alle province di Benevento e di Campobasso, non venne rieletto (fu primo dei non eletti con 25.675 preferenze) e si ritirò pertanto, per sempre, dalla pubblica scena.
Morì il 29 dicembre 1939 ad Avellino.
Elena Vigilante