Il Palazzo Victor Hugo
Dal 1992 al 2022 il Centro Dorso ha avuto sede nell’antico Palazzo de Conciliis, nel centro storico della città di Avellino.
Il Palazzo, più noto come Palazzo “Victor Hugo”, ospitò nel 1808 il piccolo Hugo (1802-1885), che per alcuni mesi visse ad Avellino con il padre Joseph Léopold Sigisbert, che comandava le truppe francesi, governatore militare della provincia.
C’etait un palais de marbre tout crevassé par le temps et par les tremblements de terre. […] Hors du palais, un ravin profond tout ombragé de noisetiers compléta le bonheur des enfants. Dès le premier jour, ils y passèrent leur vie, se laissant rouler sur la pente ou grimpant aux arbres. Le lieu leur convenait. Et l’existence aussi; plus d’école, liberté entière. Mais ces vacances duraient depuis quelques mois à peine.
Adèle Hugo, Victor Hugo raconté par un témoin de sa vie, Parigi, Librairie International, 1863, I, p. 49.
La traccia di quel breve soggiorno, ricordato da una lapide sulla facciata, rimase nella memoria di Victor Hugo così come rimarrà nella memoria urbana di Avellino, singolare ma non effimera vicenda, segno, piccolo ma significativo, di una circolazione di uomini, che sarà anche circolazione di istituzioni, di modelli giuridici, di forme urbanistiche e tanto altro, che l’Impero napoleonico vivrà nel breve spazio della sua esistenza storica.
Il Palazzo, opera dell’architetto Maria Luigi de Conciliis, risale alla seconda metà del Settecento. L’edificio, registrato nel catasto del 1810 come «un palazzo con cortile coverto e scoperto composto di più membri, cioè stalla, rimessa, cantina, stanze mezzane e superiori n. 20 con 4 bassi», doveva coprire una superficie molto più estesa dell’attuale, dal momento che nel 1848 una parte venne destinata a sede dell’Ospedale.
Appartenuto per secoli alla famiglia De Conciliis, all’inizio del Novecento fu donato dalla nobildonna Michelina De Conciliis (una lapide a lei dedicata si trova nel cortile del Palazzo) all’Amministrazione dell’Ospedale. Nel corso degli anni è stato sede di varie istituzioni di assistenza alla maternità e all’infanzia per poi restare abbandonato fino al catastrofico terremoto del 1980.
Restaurato sapientemente dall’ing. Domenico Fraternali, oggi di proprietà del Comune di Avellino, è dotato di un ampio auditorium e attualmente è oggetto di un importante intervento di ristrutturazione.