Modestino Petrozziello
Nacque ad Avellino il 27 settembre 1878 da Vincenzo e Giovanna Galiano. Dopo la laurea in Lettere, nel giugno 1902 vinse il concorso presso il Ministero della pubblica istruzione, dove entrò in servizio come vice segretario.
A partire dal 1903 avviò uno stretto rapporto di collaborazione e di fiducia con Vittorio Emanuele Orlando, il quale lo volle nella segreteria del suo Gabinetto nei ministeri che egli via via venne chiamato a guidare. Ancora nell’ottobre 1917, quando Orlando fu nominato presidente del Consiglio dei ministri, egli ne divenne segretario generale. Nel maggio 1915 si era intanto unito in matrimonio con Jone Mancini.
Dopo le dimissioni di Orlando fece ritorno al Ministero della pubblica istruzione dove rimase per un ventennio con il grado di ispettore di seconda classe, sebbene incaricato presso diverse direzioni generali.
L’avvento del fascismo non fu accolto da lui con favore. In questi anni si dedicò agli studi pubblicando, nel 1935, Il rapporto del pubblico impiego nell’ambito dell’importante Primo trattato completo di diritto amministrativo promosso e curato da Orlando.
Subito dopo la liberazione di Roma fece parte della commissione per gli affari del personale e di quella per l’epurazione del personale del Ministero della pubblica istruzione. Nominato reggente degli affari della direzione generale delle Arti, nel dicembre del 1944 fu promosso ispettore generale del dicastero per poi essere incaricato di individuare e recuperare le opere d’arte sottratte dai tedeschi durante la ritirata.
L’8 febbraio 1945 fu nominato consigliere di Stato e nel dicembre successivo fu cooptato nella Sezione speciale di appello per l’esame dei provvedimenti di epurazione a carico dei dipendenti statali. Nel febbraio del 1948 fu tuttavia collocato in aspettativa essendosi candidato al Senato nella lista del Fronte popolare per il collegio di Avellino. Non eletto, tornò al Consiglio di Stato e vi rimase fino al 27 settembre 1948, quando fu collocato a riposo con grado onorifico di presidente di sezione per limiti di età. Morì a Roma il 29 settembre 1960.
Leonardo Pompeo D’Alessandro