Italo De Feo
Nacque a Mirabella Eclano il 30 aprile 1912. Trascorse gli anni dell’infanzia a dell’adolescenza a Napoli, dove compì gli studi universitari laureandosi in Giurisprudenza e in Filosofia. Fece diverse esperienze di studio in Francia, ma senz’altro decisive per la sua formazione furono le figure di Adolfo Omodeo e Benedetto Croce.
Significativa, in questi anni, fu anche l’attività antifascista che egli svolse nel Partito comunista che operava clandestinamente a Napoli, causa del suo arresto tra il maggio e il dicembre 1932.
Nel 1936, dopo aver insegnato in diversi istituti scolastici, vinse un concorso per allievo ufficiale presso il commissariato dell’Aeronautica e si trasferì a Roma. Tuttavia, a causa dei trascorsi antifascisti, la sua carriera militare rischiò di essere interrotta sul nascere e proseguì solo grazie all’interessamento di influenti personalità politiche e militari.
In seguito alla caduta del fascismo, D. si impegnò in vario modo nella lotta di liberazione: entrato da subito nel Comitato di liberazione nazionale con l’incarico di capo dell’ufficio stampa, fu poi membro della Commissione nazionale della stampa e capo dell’Ufficio radio della Presidenza del consiglio, ideando e dirigendo le più importanti rubriche radiofoniche del tempo di guerra. Attivo nel ricostituito Partito comunista, nel 1944 Togliatti lo volle anche come suo stretto collaboratore. Un’esperienza che si interruppe nel 1947 a causa di divergenze politiche. In quello stesso anno D. aderì al Partito socialista dei lavoratori italiani, nato dalla scissione con il Psi per volontà di Saragat, del quale egli fu amico e consigliere per tutti gli anni successivi.
Fu tuttavia il giornalismo la reale passione di D. Dopo le prime esperienze su la “Voce di Napoli”, “l’Unità”, “Rinascita”, “Life” e “Times”, la sua collaborazione a giornali e riviste andò arricchendosi nel corso degli anni: fu condirettore del giornale socialdemocratico “La Giustizia”, editorialista per molti anni del “Resto del Carlino” e della “Nazione” e assiduo collaboratore di alcuni tra i più importanti settimanali, come il “Mondo”, “Epoca” e il “Radiocorriere”.
Nel 1954 fu uno dei primi organizzatori della neonata Rai-Tv, della quale fu nominato prima direttore e poi, nel 1964, vice presidente.
Fu autore di diversi libri di divulgazione storica e culturale e presidente del Sindacato libero degli scrittori italiani.
Morì a Roma il 6 marzo 1985.
Leonardo Pompeo D’Alessandro