Francesco Brescia Morra
Nacque ad Avellino il 22 aprile 1832. Di nobile famiglia decaduta (era barone), acquisì dal padre le simpatie mazziniane e partecipò, nel 1867, al tentativo garibaldino fallito con la sconfitta a Mentana.
Giornalista e attivista repubblicano a Napoli, nella metropoli partenopea fu politicamente legato al leader della sinistra parlamentare del Mezzogiorno, Giovanni Nicotera. Fu eletto nel settembre del 1870 prima consigliere comunale a Napoli e poi deputato ad Avellino. Nel collegio avellinese venne riconfermato per altre tre volte: nel novembre del 1870, nel 1874 e infine nel 1876.
Nel corso della sua attività parlamentare, egli, che rimase sempre all’opposizione ai governi della destra, si impegnò soprattutto sui temi dello sviluppo ferroviario, in particolare nel territorio campano e irpino. Nel febbraio del 1874 propose anche una legge per stabilire un’indennità per i deputati, iniziativa che però non riscosse successo. Nel 1876 divenne prefetto; fu nominato a Chieti, dove rimase per i tre anni successivi. Nel 1879 resse per breve tempo la prefettura di Cagliari. Tra il febbraio 1880 e l’agosto del 1881 ricoprì lo stesso incarico a Lecce. Nello stesso anno fu promosso a prefetto di prima classe e assegnato alla prefettura di Pisa, fino alla fine del 1885.
Venne poi inviato a Messina, dove fronteggiò anche un’epidemia di colera, per poi essere collocato in aspettativa per motivi di salute alla fine di agosto del 1887. Tra il dicembre del 1887 e il luglio del 1890 fu prefetto di Venezia,. Nel marzo 1891 fu messo a disposizione del Ministero. Sarebbe ritornato ad assumere un incarico prefettizio solo tre anni dopo, nel 1894, dal marzo fino a novembre, a Catania, per poi venire ancora collocato in aspettativa per motivi di salute. Per tre settimane nel dicembre del 1894 fu ancora in servizio come prefetto di Parma, ma fu repentinamente collocato a riposo per ragioni di servizio. Morì a Roma il 28 novembre 1910.
Mario De Prospo